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Il progetto di aiuti per Gaza USA-Israele in crisi: BCG abbandona la Gaza Humanitarian Foundation

2025-06-05 05:00

Redazionale

politica internazionale,

Il progetto di aiuti per Gaza USA-Israele in crisi: BCG abbandona la Gaza Humanitarian Foundation

La decisione di BCG, motivata dal crescente caos, dalla violenza e da uno scandalo interno

Redazionale:

 

Il progetto congiunto di Stati Uniti e Israele per gli aiuti a Gaza sta affrontando un grave colpo con l'abbandono da parte di Boston Consulting Group (BCG) della Gaza Humanitarian Foundation (GHF). La decisione di BCG, motivata dal crescente caos, dalla violenza e da uno scandalo interno, getta ombre significative sul futuro dell'iniziativa, che senza il supporto di BCG potrebbe chiudere.

BCG, una delle più prestigiose società di consulenza al mondo, aveva avuto un ruolo centrale nella progettazione del modello GHF, definendo le tariffe per i contractor e gestendo le operazioni da Tel Aviv. Ora, l'azienda dichiara di aver rescisso il contratto e di aver messo in congedo un socio senior coinvolto nel progetto.

I primi otto giorni della GHF sono stati segnati da una serie di eventi disastrosi. Si sono registrate due dimissioni di dirigenti, e, in un episodio particolarmente grave, le forze israeliane hanno aperto il fuoco vicino al sito di Rafah, causando la morte e il ferimento di decine di palestinesi. A complicare ulteriormente la situazione, le agenzie delle Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie hanno rifiutato di aderire al progetto, esprimendo forti riserve. La nomina di Johnnie Moore, alleato di Trump e addetto stampa evangelico, come nuovo direttore del GHF, ha sollevato ulteriori interrogativi sulla natura e gli obiettivi dell'organizzazione.

Nonostante BCG affermi di aver offerto la propria consulenza su base volontaria e gratuita, fonti interne rivelano che la società fatturava oltre 1 milione di dollari al mese. Questa discrepanza solleva questioni sulla trasparenza e sull'effettiva natura "umanitaria" del progetto.

Le Nazioni Unite e il Programma Alimentare Mondiale (WFP) hanno descritto la situazione a Gaza come "una tragedia", chiedendo un accesso pieno e senza restrizioni agli aiuti. Tuttavia, Israele continua a imporre un rigido blocco, ha sfollato la maggior parte della popolazione di Gaza verso sud e prosegue le operazioni militari nella Striscia, rendendo estremamente difficile la distribuzione degli aiuti e aggravando ulteriormente la crisi umanitaria. L'abbandono di BCG è un chiaro segnale delle profonde difficoltà e contraddizioni che affliggono il progetto GHF, mettendo a rischio la già precaria situazione di milioni di palestinesi.

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