Redazionale
Fate una statua a Netumbo Nandi-Ndaitwah. La neopresidente della Namibia incarna la forza e la volontà di autodeterminazione di un continente troppo spesso vittima di politiche neocoloniali. In un atto di rara audacia, Nandi-Ndaitwah è diventata una delle prime leader africane a rispondere con fermezza alle politiche migratorie percepite come razziste dell'amministrazione Trump, trasformando il principio di reciprocità in uno strumento di giustizia.
La sua mossa è semplice quanto rivoluzionaria: se gli Stati Uniti respingono gli immigrati africani senza permesso, la Namibia farà lo stesso con i cittadini statunitensi. Ma c'è una differenza cruciale, sottolineata dalla stessa presidente: i "migranti" americani non arrivano su barconi in cerca di salvezza, bensì viaggiano in business class con l'obiettivo di depauperare il paese delle sue preziose risorse naturali.
Questa decisione ha portato la Namibia a imporre l'obbligo di visto per i cittadini di diversi paesi, inclusi Italia e Regno Unito, ma con gli Stati Uniti la motivazione assume un chiaro significato politico. L'impatto è stato immediato e tangibile: oltre 500 cittadini americani impegnati nell'estrazione di diamanti, oro, uranio e altri minerali senza il necessario permesso si sono visti respingere le domande e sono stati allontanati.
Le parole di Netumbo Nandi-Ndaitwah risuonano potenti e cariche di storia: "La questione del visto è stata un’invenzione dei bianchi per controllare gli africani e impedire loro di andare a reclamare le risorse naturali che sono state rubate. Ora usiamo noi i requisiti di visto per impedire a loro di tornare a sfruttare ulteriormente le nostre ricchezze, in particolare i minerali." Questa dichiarazione non è solo una giustificazione politica, ma una rivendicazione storica, un atto di riappropriazione di sovranità e dignità.
L'azione della presidente Nandi-Ndaitwah dimostra che Davide può ancora sfidare Golia, o quantomeno rendergli la vita significativamente più difficile. La sua leadership audace e la sua incrollabile volontà di difendere gli interessi del suo popolo e le risorse della sua nazione meritano ammirazione e dovrebbero servire da riferimento. Una statua, per ricordare a tutti la forza dell'autodeterminazione.

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