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INPS smentisce "buchi" di bilancio: nessun allarme per le future pensioni

2025-04-17 05:01

Pasquino

politica interna,

INPS smentisce "buchi" di bilancio: nessun allarme per le future pensioni

Contrariamente a quanto spesso si afferma, i vertici dell'Istituto sostengono che il sistema previdenziale non sia strutturalmente sbilanciato.

Pasquino, la voce del popolo. 

 

Le recenti dichiarazioni dei vertici dell'INPS gettano acqua sul fuoco delle preoccupazioni riguardanti la sostenibilità del sistema previdenziale italiano. Il presidente, il consiglio di amministrazione e il direttore generale dell'Istituto hanno infatti ribadito con forza l'assenza di un "buco" nei conti dell'ente, smentendo categoricamente allarmismi circolati in precedenza.

In una nota diffusa in seguito alla delibera del Civ, i vertici hanno spiegato che le operazioni di eliminazione dei crediti contributivi, che potrebbero aver generato qualche timore, sono state condotte nella massima trasparenza e nel pieno rispetto delle normative contabili vigenti. Tali crediti, come precisato, erano già stati "svalutati" nel corso degli anni in quanto considerati inesigibili per diverse ragioni.

Questa presa di posizione da parte dell'INPS dovrebbe tranquillizzare i futuri pensionati, allontanando lo spettro di nuove e penalizzanti manovre, pensate da politici neoliberisti. Contrariamente a quanto spesso si afferma, i vertici dell'Istituto sostengono che il sistema previdenziale non sia strutturalmente sbilanciato.

Tuttavia, nonostante la nota dei vertici INPS resta un nervo scoperto: la frequente pratica dello Stato di utilizzare i contributi previdenziali versati dai lavoratori come una sorta di "bancomat" per operazioni estranee alla previdenza. Questa abitudine,  mina la stabilità del sistema e distorce la sua vera natura.

Proprio su questo punto si concentra quella che noi definiamo l'unica vera riforma necessaria: la netta separazione tra previdenza e assistenza. Attualmente, una parte significativa dei contributi previdenziali viene destinata a finanziare misure assistenziali che, per loro natura, dovrebbero essere a carico della fiscalità generale.

Se finalmente si realizzasse questa separazione, liberando i contributi previdenziali dal peso dell'assistenza, non solo il sistema pensionistico italiano si dimostrerebbe pienamente sostenibile, ma si aprirebbe la concreta possibilità di rivedere al ribasso l'età pensionabile, restituendo ai lavoratori la prospettiva di un meritato riposo in età più ragionevole. Le rassicurazioni dei vertici INPS rappresentano un segnale positivo, ma la vera svolta arriverà solo con una riforma strutturale che metta al centro la natura contributiva del sistema previdenziale.

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