Redazionale: per ricordare le origini del colpo di stato made in USA, in Ucraina del 2014, pubblichiamo un post da FB di Giuliano Werther ha aggiunto una nuova foto all'album: — a Zaporižžja.
I 300 Antifascisti che non arretrarono di un passo!
Il 13 Aprile 2014, poche settimane dopo il golpe di Euromaidan, a Zaporozhye, centro industriale e metallurgico molto importante, circa 2500 cittadini sfilano per le strade contro il golpe e le politiche di repressione della popolazione russofona, di decomunistizzazione e di ucrainizzazione basata sulla glorificazione del Banderismo e del nazionalismo.
Sotto la statua del padre della Rivoluzione Bolscevica, Lenin, in poco tempo più di 1500 nazisti di Pravy Sektor, organizzazione paramilitare nazista finanziata da Ihor Kolomoisky, lo stesso oligarca che fece le fortune di Zelensky in tv e poi in politica, attaccarono i manifestanti per massacrarli.
Centinaia furono picchiati con spranghe e mazze, decine scomparirono nel nulla.
In 300 rimasero accerchiati per più di sei ore, subendo sputi, uova e quant'altro, addirittura lanci di buste di acido. Essi rimasero impassibili, non reagirono alla provocazione nazista; nessuno di loro si toglierà il nastro di San Giorgio, simbolo della Vittoria sul nazifascismo nella grande guerra patriottica. La polizia ucraina guardava immobile e lasciava accadere il tutto.
Nel mondo il silenzio dei media occidentali era assordante. Solo la Russia e i paesi non allineati all'occidnete con i partiti Comunisti, socialisti e antifascisti denunciavano lo squadrismo del nuovo governo di Kiev.
Nessuno in Europa disse nulla. Il fascismo della nuova Ucraina andava più che bene e non doveva essere visto nè tanto meno denunciato.
Ricordiamo oggi quei 300 e ribadiamo la lotta al nazifascismo.

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