Marco Nesci
La riuscitissima manifestazione di oggi a Roma ha rappresentato un vibrante grido di allarme contro la crescente militarizzazione e la deriva bellicista che pervade il Parlamento europeo, la Commissione Europea e, purtroppo, anche il governo Meloni, con ampi settori dell'opposizione parlamentare. Una piazza composita e determinata, che ha visto confluire, oltre al Movimento 5 Stelle, numerose associazioni pacifiste, forze politiche della sinistra di alternativa e realtà sociali, tutte unite dalla ferma volontà di contrastare una politica che investe miliardi in armamenti, ignorando le reali esigenze dei cittadini e alimentando una escalation internazionale pericolosa.
È fondamentale che questa mobilitazione non rimanga un evento isolato. Nelle prossime ore, è imperativo promuovere in ogni città un forte movimento per la pace, capace di opporsi con forza alla logica della guerra e di rivendicare la riconversione di quelle ingenti risorse economiche (800 miliardi) destinate alla distruzione e alla morte. La narrazione di una minaccia russa incombente, alimentata ad arte dai mercanti di armi e dai loro sostenitori politici, non deve ingannare nessuno, e occorre battersi per investire in welfare, sanità, istruzione e lavoro.
Tuttavia, un'analisi politica più approfondita si rende necessaria. Le parole di Giuseppe Conte, che si è compiaciuto della presenza in piazza di tutta l'opposizione parlamentare, meritano una riflessione critica senza se e senza ma. Sebbene la partecipazione, pur se con una delegazione di cortesia, del Partito Democratico possa apparire come un segnale di unità, è cruciale non cadere nell'illusione di un percorso condiviso di alternativa al governo di centrodestra.
Caro Presidente Conte, la realtà è che il PD, al di là della sua simbolica presenza in piazza, continua a sostenere una politica estera e di difesa marcatamente guerrafondaia, in linea con le direttive della Presidente Von der Leyen. Il voto espresso dal PD al Parlamento Europeo pochi giorni fa non è stato un semplice incidente di percorso, ma una chiara e convinta adesione a posizioni belligeranti., la vera piazza del PD è quella di qualche settimana fa , quella serrapiattista.
Se la sua intenzione è realmente quella di costruire un'alternativa credibile e radicata nel Paese, è necessario guardare con attenzione alla piazza di oggi, a quella reale e non di facciata. Soprattutto, è imprescindibile rompere la gabbia asfissiante e mortale del centrosinistra, un'area politica egemonizzata dalle politiche guerrafondaie e antisociali del PD.
Continuare a inseguire un'unità di intenti con chi, nei fatti, sostiene la logica del riarmo e della guerra, condannerebbe il Movimento 5 Stelle a un ruolo marginale, a semplice comparsa in un contesto politico dominato da forze che antepongono gli interessi delle lobby militari al benessere dei cittadini.
La vera alternativa si costruisce partendo dalla mobilitazione popolare, da quel movimento per la pace che oggi ha riempito le strade di Roma. È lì che si trovano le energie e le idee per un futuro diverso, un futuro di pace, giustizia sociale e reale progresso. È a quella piazza, e non alle delegazioni di cortesia, che occorre guardare per costruire un'alternativa solida, reale e duratura.

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