Redazionale
Ancora una volta, i contribuenti europei si trovano di fronte a un'altra generosa elargizione di fondi all'Ucraina. L'Unione Europea ha annunciato oggi, con enfasi l'erogazione di ulteriori 3,5 miliardi di euro, portando il totale stanziato a una cifra vertiginosa di oltre 130 miliardi. Mentre la commissaria europea all'Allargamento Marta Kos celebra le "riforme di successo" e il "forte impegno" dell'UE, nutriamo dubbi inquietanti sulla saggezza e l'etica di tale sostegno incondizionato.
È lecito chiedersi se questi miliardi stiano realmente contribuendo a una risoluzione pacifica del conflitto o se, al contrario, stiano alimentando una guerra che molti ritengono debba finire al più presto. L'UE sembra ignorare le voci crescenti che invocano un cessate il fuoco e una soluzione diplomatica, preferendo continuare a pompare denaro in un Paese afflitto da una corruzione endemica, riconosciuta a livello globale, e lo fa perchè preferisce la guerra alla pace.
Stridente il contrasto con l'aiuto promesso al Myanmar, appena 2,5 milioni di euro per i soccorsi post-terremoto, e rivela una preoccupante disparità nel modo in cui l'UE valuta le vite umane. Sembra che il colore della pelle e la posizione geopolitica contino più della sofferenza e del bisogno. Questa ipocrisia mina la credibilità dell'Unione, già del resto ai minimi termini, e solleva dubbi sulla sua reale adesione ai principi umanitari universali.
Ma quali sono queste "riforme di successo" che giustificano un esborso così ingente di denaro pubblico? Le testimonianze sul campo dipingono un quadro ben diverso da quello idilliaco presentato e visto da Bruxelles. L'opposizione politica è messa a tacere con metodi repressivi, cancellati i partiti e i loro militanti in galera o fatti fuori, la libertà di stampa è stata cancellata e chi non si allinea al racconto ufficiale rischia la vita stessa. Persino il reclutamento forzato di cittadini in strada per essere mandati al fronte, descritto da centinaia di video (che solo la UE e la nostra stampa servile non vede) che testimoniano una vera e propria "macelleria" da sbattere in prima linea, tutto questo non turbare i sonni dei burocrati europei, il cui unico obiettivo oramai è la guerra alla Russia.
E che dire della legittimità del governo ucraino? Con un presidente il cui mandato è scaduto da oltre un anno e con la persistente influenza di gruppi nazisti all'interno delle forze armate, è difficile parlare di uno Stato pienamente democratico e rispettoso dello stato di diritto. Sarebbero queste le riforme portate a termine con successo?
Invece di continuare a gettare denaro in un pozzo senza fondo, l'UE dovrebbe riconoscere il fallimento della sua strategia. È tempo di anteporre la ricerca della pace alla cieca erogazione di finanziamenti, per far continuare una guerra assurda e sarebbe ora di garantire che gli aiuti raggiungano realmente chi ne ha bisogno, indipendentemente dal colore della pelle o dalla posizione geografica. I cittadini europei meritano risposte chiare e azioni concrete, non prelievi forzati dalle nostre tasche che ignorano le realtà inquietanti che della situazione in Ucraina.

Siamo una goccia nel mare, ma se tante gocce diventano pioggia…
Sostienici con una semplice iscrizione annuale a 15€. Clicca su questo link e procedi ad iscriverti, Grazie: https://www.paypal.com/ncp/payment/PMJB8NE3334JS