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Le dichiarazioni dei ministri israeliani: una matrice genocida sempre più evidente

2025-04-02 05:00

Redazionale

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Le dichiarazioni dei ministri israeliani: una matrice genocida sempre più evidente

Se ancora qualcuno faticava a riconoscere l'intento di sradicare i palestinesi dalla loro terra, le parole dei ministri israeliani sono la conferma

Redazionale

Le recenti dichiarazioni dei ministri israeliani, riportate dall'ANSA, non lasciano più spazio a dubbi: l'intervento militare a Gaza e le mire espansionistiche in Cisgiordania rivelano una chiara matrice genocida e un progetto di pulizia etnica contro il popolo palestinese. Se ancora qualcuno faticava a riconoscere l'intento di sradicare i palestinesi dalla loro terra, le parole del ministro della Difesa Israel Katz e del ministro delle Finanze Bezalel Smotrich offrono una tragica e inequivocabile conferma.

L'affermazione di Katz secondo cui Israele non permetterà all'Autorità Nazionale Palestinese (ANP) di controllare la Cisgiordania occupata, pronunciata durante una visita nel territorio insieme all'estremista Smotrich, è un'ammissione lampante della volontà di Israele di mantenere un controllo totale e perpetuo sui territori palestinesi. Questa dichiarazione, unita alle precedenti indicazioni sulla necessità di espellere i palestinesi da Gaza, delinea un piano inquietante: non solo la Striscia di Gaza deve essere svuotata, ma anche la Cisgiordania, dove risiede l'ANP, è considerata un obiettivo per la "cacciata".

Le parole di Smotrich, che proclama con fermezza "Israele è qui per restare", rafforzano ulteriormente questa visione di dominio incontrastato. Il riferimento di Katz allo "schiacciare il terrore palestinese" nei campi profughi di Jenin, Tulkarem e Nur al-Shams, e la sua intenzione di impedire qualsiasi tentativo dell'ANP di "prendere il controllo della Giudea e della Samaria e danneggiare gli insediamenti ebraici", smascherano la vera natura della persecuzione. Non si tratta di una lotta mirata contro il terrorismo di Hamas, come Israele tenta di far credere, ma di un'azione sistematica volta a eliminare la presenza palestinese in toto.

L'ostilità dichiarata verso l'ANP, l'organismo internazionale riconosciuto come rappresentante del popolo palestinese, evidenzia come l'obiettivo non sia solo Hamas, ma l'intera popolazione palestinese. L'espulsione dell'ANP dalla Cisgiordania significherebbe la definitiva cancellazione di ogni speranza di autodeterminazione per i palestinesi, condannandoli a un esilio perpetuo e alla perdita delle proprie terre. Le dichiarazioni dei ministri israeliani, dunque, non sono semplici esternazioni politiche, ma la cruda manifestazione di un progetto di pulizia etnica che si sta consumando sotto gli occhi del mondo, con la popolazione civile palestinese intrappolata in una spirale di violenza e privazione. È ora più che mai necessario riconoscere la matrice genocida di queste azioni e agire con urgenza per fermare questa tragedia. L'Occidente? Li sostiene, manda armi per la carneficina e sta muto come un pesce. 

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