Redazionale
La Croce Rossa Palestinese (PRCS) ha annunciato con orrore il ritrovamento dei corpi di 14 suoi operatori sanitari a Gaza, tra cui otto medici di emergenza. La macabra scoperta è avvenuta vicino ad ambulanze completamente distrutte e carbonizzate, un’immagine che grida vendetta e accusa. Tra le vittime si presume ci sia anche un funzionario delle Nazioni Unite. "Gli sforzi sono ancora in corso per cercare ulteriori corpi", ha comunicato la Croce Rossa su X, lasciando presagire un bilancio ancora più tragico.
La vicenda si ricollega direttamente agli eventi del 26 marzo, quando l’IDF (Forze di Difesa Israeliane) aveva sequestrato diverse ambulanze e almeno 16 operatori della PRCS a Rafah. Le rivelazioni di Aljazeera, supportate da immagini satellitari, mostravano chiaramente le ambulanze accerchiate da soldati e carri armati israeliani. Per giorni, la Croce Rossa aveva denunciato l'impossibilità di accedere all'area a causa dei pesanti bombardamenti israeliani. Solo nel pomeriggio del 30 marzo, un post su X ha confermato l'ingresso nell'area indicata dai satelliti e il ritrovamento dei 14 cadaveri.
È assurdo e stomachevole che l'occidente continui a far finta di nulla di fronte a questi crimini di Israele, anzi, li copra e li giustifichi attraverso un assordante silenzio. Si continua ad armare la mano assassina senza mai porre uno straccio di sanzione, rendendosi complici di un’escalation di violenza inaudita. Il ritrovamento dei corpi carbonizzati degli operatori sanitari è l'ennesima, tragica testimonianza di una situazione insostenibile, di una ferita aperta nel cuore dell'umanità che l'indifferenza occidentale non fa che aggravare.
Siamo una goccia nel mare, ma se tante gocce diventano pioggia…
Sostienici con una semplice iscrizione annuale a 15€. Clicca su questo link e procedi ad iscriverti, Grazie: https://www.paypal.com/ncp/payment/PMJB8NE3334JS
