Policy

progettare il futuro

Cookie-Policy

Privacy-Policy

Terms-and-conditions


facebook
instagram
youtube
whatsapp
tiktok

Calenda, quando l'ignoranza e l'arroganza sovrastano la geopolitica

2025-03-24 04:02

Pasquino

politica interna, #CalendaUcraina, #GeopoliticaIgnoranza, #ArroganzaPolitica, #CrisiUcraina, #DibattitoPolitico,

Calenda, quando l'ignoranza e l'arroganza sovrastano la geopolitica

Carlo Calenda, il cui approccio alla crisi ucraina sembra basarsi su un singolare criterio di legittimità: l'aver messo piede sul suolo ucraino.

Pasquino, la voce del popolo

 

La dinamica politica italiana, spesso vivace e polarizzata, assiste in questi mesi a un singolare fenomeno: l'ostentata sicurezza con cui alcune figure si ergono a unici depositari della verità, liquidando con sufficienza ogni voce discordante. Tra questi, spicca l'atteggiamento di Carlo Calenda, il cui approccio alla crisi ucraina sembra basarsi su un singolare criterio di legittimità: l'aver messo piede sul suolo ucraino.

Il leitmotiv "Ma tu sei mai stato in Ucraina?" è diventato l'arma retorica preferita da Calenda per zittire chiunque osi esprimere una visione differente dalla sua, anche quando supportata da analisi approfondite e fatti concreti. Poco importa se l'interlocutore è un esperto di geopolitica come il prof. Orsini, o un analista che ha dedicato anni allo studio delle complesse dinamiche che hanno condotto al conflitto. Per Calenda, la semplice esperienza di un viaggio in Ucraina sembra conferire un'autorità inappellabile, come se la comprensione di un dramma così complesso potesse ridursi a una questione di chilometri percorsi.

È lecito immaginare che, durante la sua visita, Calenda abbia avuto modo di confrontarsi con la narrazione prevalente, quella degli amici del governo Zelensky. Ma questo contatto diretto, per quanto importante, non può e non deve oscurare la necessità di una visione più ampia e sfaccettata. Ignorare le radici profonde del conflitto, la guerra civile, con il colpo di Stato, che ha preceduto l'invasione russa, le complesse dinamiche geopolitiche che hanno coinvolto la regione per decenni, significa offrire una lettura parziale e pericolosamente semplificata della realtà e profondamente ignorante.

L'atteggiamento di Calenda, con la sua protervia e le sue starnazzate, appare come un tentativo maldestro di mascherare una profonda ignoranza delle dinamiche geopolitiche che sottendono la crisi ucraina. La sua arroganza, lungi dal rappresentare un valore aggiunto al dibattito, rischia di polarizzare ulteriormente le posizioni e di impedire una riflessione seria e costruttiva sulle possibili vie d'uscita da questo tragico conflitto, che al contrari di quanto pensa lui devono arrivare alla pace.

In un momento storico così delicato, in cui la comprensione delle cause e delle conseguenze di una guerra è fondamentale per costruire una pace duratura, l'approccio superficiale e autoreferenziale di Calenda rappresenta un pericoloso passo indietro. La geopolitica è una disciplina complessa che richiede studio, analisi e apertura al confronto, non certo una patente che si ottiene con un volo aereo e qualche selfie di circostanza.

schermata-2025-03-02-alle-11.21.12.png

Siamo una goccia nel mare, ma se tante gocce diventano pioggia…  

Sostienici con una semplice iscrizione annuale a 15€. Clicca su questo link e procedi ad iscriverti, Grazie: https://www.paypal.com/ncp/payment/PMJB8NE3334JS

Sostieni la nostra attività