Redazionale : ripubblichiamo un articolo di Francesca Fornario
Vorrei ringraziare Enrico Mentana per aver postato “L’Intervento perfetto di Antonio Scurati alla manifestazione di Roma” con la bandiera dell’Unione Europea che ci aveva detto che non c’erano soldi per le pensioni, la sanità e la scuola ma li ha trovati per “riarmare” gli eserciti dei singoli paesi pure se non hanno mai smesso di armarsi. Leggendo, a ogni riga ho fatto un salto così alto che ho sbattuto la testa contro un satellite di Elon Musk. Vorrei proporre un’analisi del testo perché Scurati parla di “Noi” chiamandoci tutti in causa.
«Noi non siamo gente che invade paesi confinanti!»
Non li invadiamo perché quei paesi sono già comodamente in Europa quando li bombardiamo senza autorizzazione dell’Onu. Così è stato per Belgrado, definita dalle guide turistiche “tra le più antiche città d'Europa”, bombardata dagli aerei italiani e quelli partiti dalle basi italiane nel 1999 con l’ok del governo D’alema, vicepresidente del consiglio con delega ai servizi tal Sergio Mattarella, ministri del calibro di Amato, Fassino, Ciampi, Dini, Letta (Enrico, ma poteva essere Gianni che era uguale). Morirono almeno 2500 persone, 89 bambini. Quanto agli altri paesi che abbiamo invaso, come correttamente rivendicato da Scurati, non sono confinanti. Se li invadiamo è per difendere dall'assalto dei barbari le nostre radici e tradizioni e valori fin dai tempi de “L’Impero Romano distrutto dagli immigrati”, come ci ricorda il titolo del saggio del Ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara. Non possiamo quindi considerare “invasioni” quelle dell’Iraq o dell’Afghanistan né l’invio di truppe Italiane in Libia, Libano, Somalia, Niger (dove il nostro il nostro è l’unico contingente militare che ancora resiste: rosicate francesi!) e via dicendo perché noi si va a esportare la democrazia, sedare i bollenti spiriti di popolazioni tribali non avvezze alla civiltà, mettere e togliere il burqa alle donne a seconda di chi sosteniamo militarmente e tante altre cose civili che come italiani e europei facciamo da quando proteggevamo il sepolcro di Gesù, deportavamo gli schiavi in catene, stupravamo per diritto militare le minorenni nelle colonie ma questo è il passato, dice Scurati, al presente ora ci arriva.
Noi non siamo gente che rade al suolo le città!
Eccolo, il presente, dove Gaza si è rasa al suolo da sola e non grazie al sostegno politico, strategico e militare dell’Ue e della maggioranza dei suoi paesi a Israele - ripetutamente accusato dall’Onu di occupazione illegale e “compiuti deliberati atti di genocidio” - e grazie all’impunità che garantiamo al suo premier, per il quale la nostra Corte Penale Internazionale chiede invece l’arresso per crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Noi siamo gente che il diritto internazionale quando ci fa comodo lo applichiamo e quando non ci va no: mica come quei selvaggi che credono ciecamente alla Sharia.
Noi non massacriamo e torturiamo civili con gusto sadico!
Stefano Cucchi è morto cadendo dalle scale, per non dire di quegli esagitati che si sono menati da soli a sangue durante il G8 di Genova e in centinaia di manifestazioni, scagliandosi con inusitata violenza contro i manganelli di poliziotti malauguratamente sprovvisti di numeri identificativi sulla divisa; o di quelle esibizioniste delle ambientaliste che in caserma hanno preso a denudarsi e fare squat durante le perquisizioni. Tralascio i maltrattamenti su chi è in carcere perché se l’è cercata: mica stai in albergo. Che infatti in Italia ci abbiamo messo 30 anni per ratificare la Convenzione Onu contro la tortura, scrivendo in punta di diritto una norma che consenta di farla franca al maggior numero possibile di guardie carcerarie, poliziotti e affini.
Noi non deportiamo i bambini per usarli come riscatto.
Lo lasciamo fare all’unico Paese al mondo che persegue i minorenni nei tribunali militari, processando e imprigionando ogni anno dai 500 ai 700 palestinesi tra i 12 e i 17 anni e che nell’ultimo anno, in vista dello scambio di ostaggi con Hamas, ha intensificato quelli che chiamiamo arresti ma dovremmo chiamare rapimenti, trattandosi di minori prelevati a forza, accusati di alcun crimine, trattenuti in carcere in “detenzione amministrativa”, senza cioè diritto alla difesa, capo di imputazione e altri lacci e lacciuoli della democrazia che non si addicono ai guerrieri.
Noi non siamo gente che deporta i clandestini in catene a favore di telecamere.
Questa non posso credere che l’abbia detta davvero. Forse intendeva che non ci sono telecamere in fondo al Mediterraneo.
Noi non tagliamo finanziamenti ad associazioni umanitarie!
Nove paesi tra i quali Italia, Germania, Paesi Bassi, Regno Unito, Finlandia hanno congelato per mesi i fondi destinati all’Unwra, l’agenzia delle Nazioni Unite che soccorre i profughi palestinesi, lasciandoli morire di fame, freddo e malattia. Del resto, sapate quante volte è stata ricordata la condizione dei palestinesi dal palco durante la manifestazione di Piazza del Popolo? Vabbè, questa è facile.
Noi non neghiamo la scienza.
Nell’Europa funestata dagli eventi meteorologici estremi legati al surriscaldamento - che per il 99 per cento degli scienziati è dovuto all’attività umana - l’Ue sta letteralmente accantonando la transizione ecologica per produrre armi. Mi preme però citare un altro dei molti casi di mancata negazione della scienza da parte dell’Ue, la scienza per la quale con i vaccini a pagamento americani o inglesi «Non contagi e non vieni contagiato», come spiegò il premier europeista Mario Draghi istituendo il Green pass, mentre se con il vaccino gratuito cubano o cinese o russo sì. Mi preme ricordarlo per il legame che lega Scurati all’ex premier, al quale indirizzò un memorabile appello sul Corriere, pregandolo di restare al suo posto dal quale Draghi voleva andarsene perché non lo avevano fatto Presidente della Repubblica: “Esimio Presidente Draghi, mi scuso in anticipo di queste mie parole. Le sto, infatti, scrivendo per chiederle di umiliarsi (...). Scendere a patti con la miseria morale che spesso, troppo spesso, accompagna la condizione umana dei politicanti è mortificante per chiunque. Eppure, sicuro di interpretare il sentire di moltissimi italiani, è proprio questo che le chiedo di fare”. Se non è affetto per democrazia rappresentativa questo, allora tenetevi Mussolini per gli amici “M” che scioglie le camere.
Noi non umiliamo in mondovisione il leader di un paese che combatte per la propria sopravvivenza.
Povero Zelensky, prima amico dell’occidente e poi scaricato. Mi ha ricordato Gheddafi, il cui esercito fu addestrato dall’Italia. O era Saddam, nostro laico alleato contro il fanatismo islamico dell’Iran? O Bin Laden, nostro fanatico islamico alleato contro i sovietici?
«Ripudiare la guerra non significa essere vigliacchi».
Continuo a non trovare un esempio più calzante di vigliaccheria del costringere i giovani ucraini coscritti a combattere in trincea con le nostre armi. Forse, lamentarsi della mancanza di guerrieri europei quando si è troppo vecchi per fare il servizio militare?

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