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Cuneo fiscale, la beffa per i salari bassi: con la manovra arriva la stangata da 1200 euro

2025-02-26 01:01

Redazionale

politica interna,

Cuneo fiscale, la beffa per i salari bassi: con la manovra arriva la stangata da 1200 euro

L'assurdità di chi fa le cose senza avere idea e conoscenza delle indicibili condizioni sociali di molti lavoratori che nonostante abbiano un lavoro sono poveri

Redazionale.

 

Doveva essere la misura per rilanciare i salari, in particolare quelli più bassi, ma il taglio del cuneo fiscale rischia di trasformarsi in una vera e propria beffa per molti lavoratori italiani. A lanciare l’allarme è la CGIL, che denuncia un effetto perverso della riforma: anziché aumentare, per molti, soprattutto per chi percepisce stipendi già al limite della sussistenza, le buste paga si alleggeriranno, e di parecchio.

L'assurdità di chi fa le cose senza avere un minimo di capacità e soprattutto conoscenza delle indicibili condizioni sociali di molti lavoratori che nonostante un lavoro sono poveri e senza prospettive.

La ragione? Un meccanismo inatteso e, a quanto pare, non previsto dal governo, che farà perdere a molti lavoratori l'integrazione al salario, il cosiddetto "trattamento integrativo" da 1200 euro annui introdotto per i redditi più bassi. A farne le spese saranno soprattutto i lavoratori con redditi inferiori ai 35mila euro, ma la batosta più dura si abbatterà su chi guadagna tra gli 8.500 e i 9.000 euro annui, che si vedranno azzerare completamente il bonus di 1200 euro.

"Un’ingiustizia intollerabile" tuona Christian Ferrari, segretario confederale della CGIL, che sottolinea come si tratti di "quasi due mesi di salario in meno per lavoratori e, soprattutto lavoratrici povere, che già vivono in una condizione di precarietà che il governo non solo non vede, ma contribuisce ad aggravare".

A confermare la denuncia della CGIL è anche uno studio del Caf Acli, che parla ironicamente di effetto “Robin Hood al contrario”, evidenziando come i benefici del taglio del cuneo fiscale finiscano per avvantaggiare soprattutto i redditi più alti, quelli superiori ai 35mila euro, che in alcuni casi potrebbero godere di aumenti fino a mille euro netti.

Ma come si è arrivati a questo paradosso? Secondo quanto spiega l'esperto Albano, la causa risiederebbe in un "vantaggio incidentale" goduto nel 2024 da alcuni contribuenti a causa del meccanismo di riduzione dell’aliquota contributiva. Questo meccanismo avrebbe aumentato i redditi imponibili Irpef, permettendo a questi lavoratori di accedere al trattamento integrativo da 1200 euro. Ora, con la nuova manovra e senza una correzione, questo “vantaggio” scompare, lasciando molti lavoratori con un amaro conto da pagare. La CGIL chiede al governo un intervento immediato per correggere quello che appare come un errore grossolano e dalle pesanti conseguenze per le fasce più deboli della popolazione.

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