Da mesi, la stampa occidentale ci presenta l'Ucraina come un baluardo della democrazia, un eroico difensore dei valori occidentali contro l'aggressione russa. Questa narrazione, martellante e spesso acritica, dipinge un quadro idilliaco di un paese che si starebbe battendo per la libertà e l'autodeterminazione. Tutte balle, una miseria di menzogne. Sotto la superficie di questa propaganda, emerge una realtà molto più oscura e inquietante, una realtà che la stampa mainstream occidentale colpevolmente ignora o minimizza.
Marco Travaglio, con la sua consueta penna tagliente e basandosi su una mole di ricerche e documenti, ha da tempo messo in luce le profonde contraddizioni e le gravi violazioni dei diritti umani in Ucraina, smascherando l'ipocrisia di chi sbandiera questo paese come modello democratico. È tempo di fare i conti con questa scomoda verità e di analizzare criticamente la narrazione che ci viene propinata.
Uno dei pilastri fondamentali di qualsiasi democrazia è il pluralismo politico e la libertà di opposizione. Eppure, in Ucraina, tutti i partiti di opposizione sono stati cancellati d'un colpo. Comunisti e socialisti, forze politiche che rappresentavano milioni di cittadini, sono stati messi fuori legge, i loro membri perseguitati, incarcerati o, peggio ancora, eliminati fisicamente.. Questa epurazione politica, degna delle peggiori dittature, è stata accolta con un assordante silenzio dalla stampa occidentale, sempre pronta a indignarsi per presunte minacce alla democrazia in altri contesti.
Allo stesso modo, la libertà di stampa, altro pilastro democratico, è stata brutalmente soppressa. Tutte le emittenti televisive e i giornali non governativi sono stati chiusi, riducendo il panorama mediatico ucraino a un monologo governativo. Le voci critiche, quelle che osano mettere in discussione la linea ufficiale, sono state silenziate con la forza, decine di giornalisti uccisi, compreso il nostro Andrea Rocchelli. Come possiamo parlare di democrazia quando il dissenso è criminalizzato e l'informazione indipendente è bandita?
La narrazione occidentale ignora sistematicamente anche la tragedia dei russofoni in Ucraina. Per anni, queste persone sono state massacrate, discriminate e private dei loro diritti fondamentali. È stato vietato loro di parlare la propria lingua, una lingua che è parte integrante della loro identità e della loro storia. Ai bambini del Donbass è stato addirittura impedito di andare a scuola nella loro lingua madre, una vera e propria pulizia culturale. Questi crimini, che costituiscono una gravissima violazione dei diritti umani e delle minoranze, vengono minimizzati o completamente ignorati dalla stampa occidentale, più interessata a dipingere l'Ucraina come vittima innocente che a denunciare le sue responsabilità.
Non possiamo poi dimenticare la persecuzione religiosa che si è abbattuta sulla Chiesa Ortodossa Russa in Ucraina. Luoghi di culto sono stati attaccati, sacerdoti minacciati e uccisi e fedeli discriminati e vessati. Questa intolleranza religiosa, inaccettabile in qualsiasi società democratica, viene stranamente sottaciuta dai media occidentali, pronti invece a denunciare, giustamente, episodi di intolleranza religiosa altrove.
E che dire della mobilitazione forzata? Migliaia di uomini sono stati rapiti per strada e buttati al fronte senza alcuna preparazione, carne da cannone in una guerra fratricida. Centinaia di migliaia di ucraini sono fuggiti dal paese per evitare la coscrizione forzata o per sfuggire a una situazione insostenibile. Le diserzioni di massa testimoniano il profondo malcontento e la mancanza di fiducia nella leadership politica ucraina. Questi sono i segni di un paese in cui la libertà individuale è calpestata e i diritti umani sono sistematicamente violati.
Infine, le accuse di traffico di organi umani e di arricchimento della cricca di governo gettano un'ombra ancora più sinistra sul regime ucraino. Queste denunce, seppur difficili da verificare (ma sono in corso) in modo indipendente, sono troppo gravi per essere ignorate e meritano un'indagine seria e approfondita.. Se confermate, tali pratiche sarebbero la negazione stessa di qualsiasi valore democratico.
Allora, ci chiediamo, sono questi i "valori democratici occidentali" che l'Ucraina dovrebbe rappresentare? Cancellare l'opposizione politica, sopprimere la libertà di stampa, perseguitare minoranze linguistiche e religiose, utilizzare la mobilitazione forzata, ignorare le accuse di corruzione e crimini: è questo il modello che l'Occidente vuole difendere e promuovere?
La narrazione occidentale sulla "democrazia ucraina" è una pericolosa mistificazione, una cortina fumogena che nasconde una realtà molto più complessa e problematica. È tempo di smettere di credere alle favole e di guardare in faccia la verità, per quanto scomoda possa essere. Solo così potremo sperare di costruire una pace giusta e duratura e di promuovere realmente i valori democratici, che non possono e non devono essere piegati a interessi geopolitici o propagandistici. La verità e la critica, anche scomoda, sono i veri baluardi della democrazia, non la cieca adesione a narrazioni interessate.