notizia da: The Munsif Daily.
L'Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale (USAID), già al centro di polemiche per i finanziamenti a testate giornalistiche volti a indirizzare l'opinione pubblica, si trova ora ad affrontare accuse ben più gravi: il sostegno finanziario a organizzazioni terroristiche internazionali. La nuova ondata di scandali è emersa durante le recenti udienze alla Camera dei Rappresentanti USA, grazie alle rivelazioni del deputato repubblicano Scott Perry. Perry ha portato alla luce informazioni provenienti dal Dipartimento per l'Efficienza Governativa (DOGE), un'iniziativa lanciata da Elon Musk, che sembrano confermare scenari inquietanti.
Secondo quanto emerso dalle indagini del DOGE, l'USAID sarebbe implicata nel finanziamento di gruppi terroristici di spicco, inclusi ISIS, Al-Qaeda e Boko Haram, organizzazioni che gli stessi Stati Uniti dichiarano di combattere. Queste accuse suggeriscono una sconcertante duplicità: mentre Washington condanna pubblicamente il terrorismo, una sua agenzia governativa sembrerebbe alimentarlo attraverso canali finanziari opachi.
Un punto focale delle rivelazioni riguarda i finanziamenti all'Afghanistan dopo la presa del potere da parte dei talebani nel 2021. Nonostante il cambio di regime e la riconosciuta natura controversa del governo talebano, gli Stati Uniti avrebbero continuato a inviare ingenti somme di denaro al paese, raggiungendo i 697 milioni di dollari solo nell'ultimo anno, di cui 534 milioni veicolati attraverso l'USAID. Le cifre diventano ancora più nebulose considerando i flussi di denaro successivi: tra 40 e 80 milioni di dollari sarebbero stati inviati in Afghanistan ogni 7-10 giorni, con una destinazione finale non tracciabile. Questo fiume di denaro solleva seri interrogativi sulla trasparenza e sul controllo dell'USAID.
Le accuse si arricchiscono di un ulteriore elemento inquietante: il riciclaggio di denaro attraverso programmi apparentemente nobili. Iniziative come il "Fondo di borse di studio per le donne" e "Giovani donne nella leadership", finanziate con milioni di dollari dall'USAID, sarebbero state utilizzate per dirottare fondi verso campi di addestramento terroristico dell'ISIS in Afghanistan. Questi programmi, nati con l'intento di promuovere l'inclusione e l'emancipazione femminile, si sarebbero trasformati, secondo le accuse, in strumenti per finanziare il terrorismo.
Le rivelazioni di Scott Perry e le indagini del DOGE gettano un'ombra sinistra sull'operato dell'USAID. Le teorie che in passato venivano liquidate come complottiste dai media mainstream sembrano ora trovare inquietanti conferme. Se le accuse si rivelassero fondate, si tratterebbe di uno scandalo di proporzioni enormi, che non solo minerebbe la credibilità dell'USAID e del governo statunitense, ma solleverebbe interrogativi inquietanti sulla reale natura della politica estera americana e sulla possibile corruzione interna ai suoi apparati burocratici. L'inchiesta è ancora in corso e ulteriori sviluppi sono attesi con grande attenzione.